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CHE COSA MI HA PORTATO QUI...

La mia avventura professionale è cominciata all termine della specializzazione in Psicologia Clinica a Napoli, dopo la quale ho deciso di partire per Londra e diventare una psicoterapeuta.

Appena approdata in questa città, così multietnica ed eccentrica, ho cominciato a lavorare con adulti con comorbidità, ovvero aventi problemi di salute mentale e di uso/abuso di sostanze, nonché con persone che avevano subito lesioni cerebrali.
 
Dopo un po' di tempo, ho cominciato a lavorare nei reparti psichiatrici di "emergenza" maschili e femminili in un ospedale di East London, in cui sono rimasta all'incirca 6 anni. Questa esperienza è stata particolarmente formativa, sia a livello professionale che personale. Lavorare a stretto contatto con pazienti che attraversano un periodo particolarmente complesso della loro vita, in un ambiente in cui c’è particolare attenzione alla diagnosi, mi ha insegnato ad entrare in punta di piedi nella vita e nella relazione con l'altro, rispettandone i tempi e i bisogni.
Lavorare a stretto contatto con infermieri, medici e terapisti occupazionali mi ha dato modo di partecipare attivamente alle decisioni che interessavano i nostri pazienti e di fornire un approccio che comprendesse primariamente l’individuo, la sua storia e i suoi traumi, mettendo in primo piano prima l’essere umano e poi il paziente.
Lavorare in un ambiente estremamente multietnico - con pazienti provenienti da diversi background/culture/religioni/lingua - mi ha sicuramente insegnato ad essere creativa nel costruire la relazione terapeutica, a lavorare con interpreti, mi ha insegnato ad adottare un approccio centrato sulla persona, e non sull’etichetta, che credo sia uno degli elementi fondamentali della relazione terapeutica.
Ho sviluppato una forte curiosità di sapere di più, di conoscere l'altro e la sua storia, di imparare come delle difficoltà "comuni", come l' ansia o i disturbi dell'umore, abbiano dei risvolti soggettivi sempre diversi.
 
È proprio l' approccio curioso è stato uno degli elementi chiave durante la mia formazione come psicoterapeuta.
 
Mi piace pensare che nonostante sia stata formata secondo un approccio cognitivo comportamentale che ha una forte evidenza scientifica (utilizzo tecniche della Compassion Focused Therapy, Acceptance and Commitment Therapy e della Schema Therapy), al di là del tecnicismo e dei protocolli, il mio approccio si ritagli molto sull'esigenze dell'altro e su ciò che produciamo nella stanza terapeutica, in cui co-operiamo in uno spazio in cui possiamo sentirci noi stessi senza essere giudicati e insieme aprire porte per esplorarci.

Milano è la meta dove sono recentemente approdata e dove spero di poter applicare, in una città altrettanto multiculturale, quanto imparato a Londra, continuando ad arricchire la mia pratica ed offrire un supporto autentico e personalizzato.

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